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Il polmone: secondo appuntamento per scoprirlo da vicino

Prof. Marcello Negri

lungs-hi[1]Circa due mesi fa ho riferito l’editoriale de The Lancet che esaltava le “virtù” del polmone e dava ragione del perché era dedicato a quest’organo il numero della rivista. A distanza di poco tempo, è stata la volta del New England Journal of Medicine a dare ampio spazio ad interessanti trials multicentrici sulle patologie polmonari.

Broncopatia cronica ostruttiva (BPCO)

P. G. Woodruf e coll. (1) in un trial prospettico hanno ripreso l’osservazione di un precedente studio concernente fumatori (anche pregressi) che da un lato mostravano sintomi (tosse, espettorato, dispnea) suggestivi di una patologia simile alla BPCO e dall’altro risultarono nella normalità alle prove di funzione respiratoria (FEV-1:FVC=>0,70 dopo broncodilatatore). Gli autori hanno arruolato 2736 soggetti di 40-80 anni di età tra non fumatori (< 1 pacchetto/anno) e fumatori (>20); nell’arco di 5 anni sono stati seguiti per una media di 829 giorni. L’analisi dei risultati, piuttosto complessa per il numero di variabili e per la limitazione della mancata randomizzazione del gruppo dei fumatori, ha consentito comunque di stabilire che “ i sintomi respiratori e le esacerbazioni sono comuni tra i fumatori (anche pregressi) che presentano valori spirometrici generalmente considerati nella normalità” e concludere che è necessario approfondire questo tema in quanto sono in ballo le strategie del trattamento della BPCO.

Proprio per i pazienti con BPCO a rischio di esacerbazioni le linee guida della Global Iniziative for Chronic Obstructive Lung Disease raccomandano come primo intervento l’uso di un beta agonista ad azione prolungata associato con un cortisonico per via inalatoria oppure con un antagonista muscarinico ad azione prolungata. J. A. Wedzicha e coll. (2) hanno seguito per 52 settimane 3.360 pazienti di BPCO con una storia di esacerbazioni durante l’anno precedente e divisi in due gruppi di eguale consistenza. Gli autori hanno concluso che l’associazione indacaterolo+glicopirronio (beta agonista+antagonista muscarinico) oltre ad essere perfettamente sicura “è stata più efficace di salmeterolo + fluticasone (beta agonista+cortisonico). Ma, a proposito dell’articolo di Wedzicha, J. F. Donohue (3) in un editoriale sullo stesso numero della rivista ammonisce: “Più trials... che abbiano una durata più prolungata, che includano più pazienti, studiati con un maggiore numero di marcatori biologici, sono necessariprima di essere sicuri che il trial in questione ha fatto nuova luce sulla prevenzione delle esacerbazioni della BPCO”.

Asma

Al fine di valutare la sicurezza e l’appropriato uso dell’associazione salmeterolo + fluticasone (beta agonista + cortisonico) nella terapia dell’asma, D. A. Stempel e coll. (4) hanno confrontato la somministrazione dell’associazione con quella del solo fluticasone in 11.679 adolescenti e adulti con asma persistente. Tutti i pazienti avevano una storia di esacerbazioni di grave asma nell’anno precedente la randomizzazione, ma non durante il mese precedente. L’osservazione è durata 26 settimane. Gli autori concludono che i pazienti trattati con la combinazione salmeterolo + fluticasone – rispetto a quelli trattati con il solo fluticasone – non hanno mostrato un maggiore rischio di eventi negativi e sono andati incontro a minori gravi esacerbazioni dell’asma.

La responsabilità dell’asma persistente nel bambino per quanto attiene lo sviluppo di BPCO nell’età adulta, è l’oggetto del trial prospettico effettuato da M. J. McGeachie e coll. (5) che hanno seguito 684 partecipanti fino all’età di 26,0­­+/-1,8 anni. Dall’analisi statistica è risultato che il deterioramento della funzione polmonare (valutata in 4 classi secondo l’entità del volume espiratorio massimo in 1 secondo = FEV-1) insieme con l’appartenenza al sesso maschile hanno il più significativo indice predittivo di uno sviluppo anormale della funzione respiratoria e del suo declino. Gli autori concludono che “i bambini con asma persistente e ridotta crescita della funzione polmonare sono ad aumentato rischio di permanente ostruzione delle vie aeree e possibilmente di BPCO nei primi anni dell’età adulta”.         

 

Bibliografia

1.   P G Woodruf et Al. Clinical significance of symptoms in smokers with preserved pulmonary

      function. N Engl J Med 2016, 374 1811.

2    J A Wedzicha et Al. Indacaterol-glycopyrronium versus salmeterol-fluticasone for COPD.

      N Engl J Med 2016 May 15. DOI: 10.1056/NEJMoa1516385.

3   J F Donohue. Another choice for prevention of COPD exacerbations. N Engl J Med 2016

      May 15. DOI: 10.1056/NEJMe1604444  

4.   D A Stempel et Al. Serious asthma events with fluticasone plus salmeterol versus fluticasone

alone.N Engl J Med 2016, 374,1822.

5.   M J McGeachie et Al. Patterns of growth  and decline in lung function in persistent childhood

 asthma. N Engl J Med 2016, 374,1842.

 

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