Qual è il rapporto tra diritti civili e diritto alla salute? I diritti civili sono – tra i diritti umani – quelli affermatesi per primi e ritenuti fondamentali; si tratta delle libertà individuali nei confronti dei poteri dello stato e della società in generale, dell’eguaglianza tra i cittadini, ecc. Ad essi fanno spesso ampio riferimento, specialmente dalla II guerra mondiale, le dichiarazioni dell’ONU e le costituzioni di molti stati, soprattutto le democrazie. L’attività di molteplici associazioni – spesso coadiuvate dai media – ha consentito il rispetto dei diritti civili laddove erano già sanciti e l’acquisizione dei loro fondamenti in altre.
Il diritto alla salute
“Penso a tante famiglie che… non hanno accesso ai servizi sanitari di base” (1). Così ha denunciato il Papa nella sua visita a Filadelfia, la città in cui nel 1786 fu proclamata la Costituzione degli Stati Uniti. Costituzione nella quale – ancora oggi – non è contemplata la tutela della salute. Ugualmente ha destato stupore, poche settimane prima, il fatto che nello stesso Paese – antesignano nell’osservanza dei diritti civili – il Presidente si è dovuto impegnare per evitare che fosse bocciata dal Congresso una legge, di sua iniziativa, a favore della salute dei cittadini meno abbienti.
D’altronde, si rilevano carenze analoghe in gran parte del resto del mondo. In questo campo l’Italia è stata all’avanguardia fin dal 1° gennaio 1948 con l’entrata in vigore della nuova Costituzione; infatti, l’articolo 32 recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”. Negli altri Paesi europei, e negli stessi anni, la tutela della salute, quando affrontata, è rientrata nel più ampio concetto di welfare, cioè nell’ambito dei diritti sociali.
Con l’avvento dell’Unione Europea si è riaccesa l’attenzione sul diritto alla salute, ma sono dovuti passare molti anni perché nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2) si potesse leggere che “Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica”; inoltre, solo il 12 dicembre 2007 è stato riconosciuto alla stessa Carta l’effetto giuridico vincolante, analogo a quello in atto per i trattati.
Un quadro grave
Un recente editoriale dell’autorevole The Lancet (3) ha preso in considerazione il World Report 2015 (documento n. 25 relativo all’anno 2014), prodotto dall’associazione Human Rights Watch, riguardante la dimensione della salute in 90 Paesi: trattamento sanitario solo per un malato mentale su 5 in molti Paesi, malati di Ebola in quarantena in condizioni pietose, sterilizzazione di donne in India e Uzbekistan, carenti le cure palliative per i pazienti terminali in Armenia, 70 vaccinatori uccisi in Pakistan e Nigeria, 6 medici uccisi nel sud della Guinea perché curavano l’Ebola, arrestati medici che prestavano aiuto ai dissidenti in Turchia, ospedali bombardati in Siria e nella Striscia di Gaza, violazioni dell’accesso all’acqua pulita in ampie aree dell’Africa e dell’Asia e inquinamento dell’aria nei Paesi neoindustrializzati.
Esaurito questo sconsolante elenco, l’autore ritiene: (a) che il diritto alla salute dovrebbe avere una posizione centrale fra i diritti umani, e non essere solo uno dei tanti, (b) che il diritto alla salute dovrebbe figurare come una componente essenziale per una sicura tranquillità dell’uomo, (c) che non solo gli organismi internazionali – ONU, WHO, ecc. – ma i governi di tutti i Paesi si dovrebbero impegnare molto di più in modo da assicurare a tutti i cittadini anche la sicurezza circa la propria salute.
Sinergismo tra diritti civili e diritto alla salute
Le conclusioni su riportate sono senz’altro condivisibili; ad esse – tuttavia – vorrei aggiungerne un’altra. Dal recente messaggio sui diritti umani del Segretario generale delle Nazioni Unite (4) si evince che la perdita dei diritti civili si associa molto spesso con la perdita del diritto alla salute. Sembra, pertanto, ipotizzabile che – oltre alla contemporaneità – esista un sinergismo tra le violazioni di queste due componenti dei diritti umani. Ne discende che gli interventi della comunità internazionale e dei governi locali dovrebbero – a mio avviso – essere indirizzati sempre a migliorare quanto riferibile ad entrambi i diritti.
Bibliografia
1. G G Vecchi. Papa Francesco a Filadelfia. Corriere della sera 2015, 27 settembre, pag. 18.
2. Unione Europea. Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Nizza 2000, 7 dicembre.
3. Editorial. Don’t forget health when you talk about human rights. Lancet 2015, 9967, 385, 481.
4. Ban Ki-moon. ONU. Giornata mondiale dei diritti umani, Roma 2014, 10 dicembre.