Cassa Galeno

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Il welfare spiegato al medico – L’impegno di Galeno (4° parte)

welfareCome funziona

Nel nostro Paese la previdenza complementare è affidata a un sistema di forme pensionistiche dedicate a raccogliere il risparmio previdenziale grazie al quale, al termine della propria vita lavorativa, si può beneficiare di una pensione complementare. La previdenza complementare si basa sul cosiddetto regime della contribuzione definita; pertanto, la somma che si è accumulata per la pensione, cioè la propria posizione individuale, dipende:

• dall’importo dei contributi versati alla forma pensionistica complementare

• dalla durata del periodo di versamento (più anni = più contributi)

• dai rendimenti ottenuti, al netto dei costi, con l’investimento sui mercati finanziari dei contributi versati

Pertanto se si è un lavoratore dipendente la posizione individuale si formerà così:

  • il proprio contributo e il trattamento di fine rapporto (TFR)
  • il contributo del datore di lavoro
  • il rendimenti dell’investimento

Perciò al momento del pensionamento la posizione individuale viene trasformata in una rendita che costituisce la  pensione complementare.

Quali sono le forme pensionistiche complementari

Fondi pensione negoziali: sono forme pensionistiche complementari istituite dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale. A questa tipologia appartengono anche i fondi pensione cosiddetti territoriali, istituiti cioè in base ad accordi tra datori di lavoro e lavoratori appartenenti a un determinato territorio o area geografica.

Fondi pensione aperti: sono forme pensionistiche complementari istituite da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).

Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP): sono forme pensionistiche complementari istituite dalle imprese di assicurazione.

Fondi pensione preesistenti: sono forme pensionistiche così chiamate perché risultavano già istituite prima del Decreto Legislativo 124 del 1993 che ha disciplinato la previdenza complementare per la prima volta.

Chi può aderire

La partecipazione alla previdenza complementare è una scelta libera e volontaria ed è destinata in particolare al mondo del lavoro.

 Puoi aderire alle forme pensionistiche complementari se sei:

  • un lavoratore dipendente
  • un lavoratore autonomo o un libero professionista
  • un lavoratore con un’altra tipologia di contratto (ad esempio un lavoratore a progetto occasionale)

È possibile comunque aderire anche se non si svolge un’attività lavorativa o se si è una persona fiscalmente a carico di un proprio familiare che già aderisce a una forma pensionistica complementare.

Le possibilità di adesione

Aderire alla previdenza complementare non è complicato in quanto il sistema è organizzato in maniera tale che il proprio percorso venga facilitato in relazione alla condizione lavorativa.

Sei un lavoratore dipendente?

È possibile aderire con un’adesione collettiva se il proprio contratto di lavoro rende possibile l’iscrizione a un fondo pensione (negoziale, aperto o preesistente) di riferimento per il proprio settore, per la azienda o anche per la regione. Si può anche aderire con un’adesione individuale a un fondo pensione aperto o a un PIP se il contratto di lavoro non prevede la possibilità di iscrizione a un fondo pensione di riferimento oppure se si decide di iscriversi a una forma pensionistica complementare diversa da quella prevista dal contratto di lavoro. Se si è un lavoratore dipendente ed è possibile iscriversi tramite un’adesione collettiva versando il contributo previsto dal contratto, il proprio datore di lavoro è obbligato a versare a sua volta un contributo alla forma pensionistica complementare alla quale si è aderito. Ciò consente di aumentare i propri versamenti e, a parità di altre condizioni, di ottenere una pensione complementare più alta.

Sei un lavoratore autonomo o un libero professionista?

È possibile aderire con un’adesione individuale a un fondo pensione aperto o a un PIP. Se la propria associazione di categoria o l’ordine professionale ha previsto un fondo pensione di riferimento (negoziale, aperto o preesistente), si può anche aderire con un’adesione collettiva.

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