prof. Marcello Negri
Nell’immagine collettiva, gli omega-3 PUFAs (PoliUnsaturated Fatty Acids) e la dieta ricca di pesce sono ritenuti dotati di potere antinfiammatorio e antineoplastico. In realtà…
Prevenzione del cancro del rettocolon
E’ questo un argomento che ha stimolato numerosi studi epidemiologici non seguiti però da univoche conclusioni. Di recente Song et Al. (1) dell’Università di Harvard (Boston) riferiscono che una dieta ricca di omega-3 “potrebbe avere un’attività anticancerogena… e potrebbe giocare un ruolo nella prevenzione del cancro colonrettale” (in realtà si tratta di una sua varietà che rappresenta il 15% del totale dei casi, non della totalità).
La ricerca viene commentata nello stesso numero della rivista da A. Umar el Al. (2) del National cancer institute di Rockville (Maryland): sulla base di una rigorosa analisi della letteratura e dei risultati prodotti da Song, gli autori dubitano che si tratti di un’interpretazione corretta e ritengono che “il problema sia ancora sfuggente malgrado decadi di sforzi”. Inoltre, richiamando i risultati di un trial che nel 2011 ha dimostrato l’associazione di alti livelli sierici di omega-3 e cancro della prostata, ammoniscono: “i poco chiari risultati degli studi a quanto pare contraddittori devono essere riordinati prima che si raccomandino diete ricche di pesce per la prevenzione del cancro”.
Da tutto ciò scaturisce, a mio avviso, anche una notazione collaterale: la conferma del rigore con cui nel mondo anglosassone vengono affrontati i temi scientifici; in questo caso si tratta di un editoriale di autorevoli scienziati che sullo stesso numero della stessa rivista ridimensiona un articolo di altrettanto autorevoli colleghi.
Prevenzione delle cardiopatie
Ancora più di attualità è il ruolo che gli omega-3 svolgerebbero in cardiologia. Risalgono agli anni ’50 gli studi del fisiologo inglese H. MacDonald che, malgrado i commenti negativi di autorevoli scienziati, enfatizzò le proprietà della dieta ricca di pesce per la prevenzione delle cardiopatie. E sembrò essere nel giusto quando Bang et Al. (3, 4) riferirono la diminuzione di queste malattie fra gli Eschimesi Inuit grazie alla dieta di pesce ricca di omega 3 PUFAs.
Come è noto, da allora non pochi ricercatori hanno avallato questi studi. Ma J. C. Fodor et Al. (5) nel 2014 hanno sottoposto ad una revisione sistematica i su citati lavori, censurandone l’impianto e riferendo che la prevalenza delle cardiopatie fra gli Eschimesi era uguale se non maggiore rispetto a quella di altre popolazioni. Fodor et Al hanno infine chiarito che “la controversia sui potenziali benefici è lontana dall’essere conclusa”. In pratica, anche in questo caso un invito alla prudenza.
Bibliografia
1. M Song et Al. Marine omega-3 poliunsatured fatty acids and risk for colorectal cancer according to microsatellite instability. J Natl Cancer Inst 2015, 107 (4): djv007 doi: 10.1093/jnci/djv007.
2. A Ulmar et Al. Colorectal cancer prevention and fishful thinking. J Natl Cancer Inst 2015, 107 (4): djv052 doi: 10.1093/jnci/djv052.
3. H O Bang et Al. Plasma lipid and lipoprotein pattern in greenlandic west-coast Eskimos. Lancet 1971, 1 (7710):1143.
4. H O Bang et Al. The composition of the Eskimo food in north western Greenland. Am J Clin Nut 1980,33 (12), 2657.
5. J. C. Fodor et Al. « Fishing » for the origins of « Eskimos and heart disease » story : facts or wishful thinking ? Can J Cardiol 2014, 30 (8): 864.