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Policlinico G. Martino di Messina: un padiglione dedicato alla cura di pazienti sospetti Covid

Continua la condivisione da parte di Cassa Galeno di testimonianze di medici in prima linea nella lotta contro il Covid-19.

Di Antonino Levita, direttore sanitario del Policlinico di Messina

Per gestire l’emergenza legata alla pandemia da Sars Cov-2, l’A.O.U. Policlinico “G. Martino” di Messina ha destinato un intero padiglione (H) a Covid Hospital. La scelta è stata favorita dalla struttura dell’ospedale, suddiviso appunto in padiglioni: se, normalmente, tale configurazione rappresenta per molti casi una difficoltà da affrontare, in questa occasione ha permesso di creare quello che abbiamo definito un ospedale nell’ospedale.

È stato possibile, quindi, creare percorsi dedicati e nel contempo garantire il funzionamento dei servizi no-Covid in altri padiglioni. Una delle principali sfide è stata rappresentata dai tempi, visto che tale riconversione, a fronte dell’avanzare del numero di contagi, è stata realizzata in poco meno di una settimana.

Sono stati ricavati 70 posti letto interamente dedicati alle malattie infettive e un triage infettivologico per la sola gestione dei pazienti sospetti Covid. I soli malati che hanno avuto bisogno di un trattamento di terapia intensiva, sono stati ricoverati nel reparto Rianimazione – interamente riconvertita in Rianimazione Covid, dotata di 22 posti letto attrezzati – in altro plesso (Padiglione E).

Nel corso della cosiddetta fase 1 dell’emergenza sono stati gestiti 140 pazienti in regime di ricovero ordinario e oltre 500 accessi specifici al Pronto Soccorso.

Tutti i servizi ospedalieri di supporto sono stati, poi, riorganizzati in funzione della gestione del paziente sospetto Covid, così da garantire ampi margini di sicurezza ai pazienti ed agli operatori.

Al fine di garantire ai pazienti ricoverati presso il Policlinico “G. Martino” la possibilità di mantenere un contatto con i propri congiunti, l’Azienda ha istituito uno specifico servizio incaricato di fornire aggiornamenti costanti sulle condizioni di salute del familiare affetto da Covid-19, organizzando tra l’altro, tramite la fornitura di un congruo numero di tablet, per i tanti pazienti anziani chiamate e videochiamate verso l’esterno.

Il funzionamento del Covid Hospital e delle unità operative aziendali no-Covid è stato armonizzato da uno specifico Piano di Emergenza elaborato dal Crisis Team Aziendale, coordinato dal Risk Manager aziendale.

Complessivamente, sono stati spesi oltre 1,3 milioni di euro, circa la metà dei quali destinati ad attrezzature.