L’associazione di volontariato che forma i pediatri a operare durante terremoti e catastrofi per soccorrere i più piccoli
“Non basta fare presto, devi portare assistenza qualificata. Soccorrere un bambino di sei mesi non è come soccorrere un adulto”. Antonio Masetti, socio Galeno, è pediatria e vicepresidente dell’associazione Pediatria per l’emergenza onlus. Si tratta di una realtà nata dopo il terremoto dell’Aquila del 2006, che ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per le attività di soccorso alle popolazioni colpite da catastrofi. “Prima del sisma in Abruzzo – spiega Masetti – il pediatra non era una figura coinvolta nelle fasi iniziali delle emergenze. In quell’occasione io ed altri medici e infermieri che operavano in associazioni impegnate nei soccorsi in emergenza riuscimmo a garantire assistenza pediatrica h24 sia nell’ospedale dell’Aquila, sia nelle numerose tendopoli allestite”.
Da quell’esperienza è stata compresa l’importanza di garantire il pronto soccorso pediatrico ed è stato strutturato un nuovo modulo assistenziale: “Oggi il pediatra è una delle figure presenti nei Pass, posti di assistenza socio sanitaria, ossia veri e propri poliambulatori che operano nel medio lungo periodo per assicurare l’assistenza socio sanitaria di base alle popolazioni colpite da catastrofi”.
Pediatria per l’emergenza onlus si occupa di formare medici e infermieri in grado di intervenire durante le emergenze, dalla prima fase di assistenza al supporto successivo: “L’aspetto fondamentale è la situazione critica in cui medici e infermieri si trovano a operare. Un conto è visitare un bambino nel tuo ambulatorio, rispetto a un bambino catapultato in una realtà difficile come quella delle tende, dove i piccoli soffrono il caldo e il freddo e patiscono i disagi del sovraffollamento”.
Oggi l’associazione conta circa 400 aderenti tra medici e infermieri: “Siamo inseriti nel sistema di Protezione civile, facciamo parte della Consulta nazionale del volontariato e siamo presenti in quasi tutte le regioni con nuclei accreditati” spiega Masetti. “Ci finanziamo tramite donazioni e organizzando corsi rivolti ad altri pediatri sulle tematiche dell’emergenza”.
Grazie all’esperienza maturata Pediatria per l’emergenza onlus è riuscita a garantire assistenza anche alle popolazioni migranti, in momenti critici che hanno visto un forte afflusso di persone nelle città di Roma e Milano. “La nostra sensibilità ci ha spinti, inoltre, a intervenire dove l’emergenza è purtroppo una condizione quotidiana: circa quattro anni fa abbiamo realizzato un centro sanitario completo in Kenya dove formiamo medici locali”.
Per Masetti l’assistenza pediatrica qualificata in situazioni di emergenza è un diritto da ribadire con forza: “Ancora oggi in Italia difficilmente si riesce a garantire la presenza del pediatra nelle prime 48 ore dall’emergenza”. Una presenza che può davvero fare la differenza: “Il secondo giorno che eravamo ad Amatrice ad assistere le popolazioni colpite dal sisma siamo arrivati in una zona completamente isolata, dove si pensava che non ci fossero più bambini da evacuare. Era talmente difficile arrivarci che solo grazie all’aiuto di un gruppo di motociclisti siamo riusciti a raggiungerla. E lì, in un riparo di fortuna, abbiamo trovato questa famiglia: papà, mamma e tre bambini, il più piccolo ancora attaccato al seno. Erano lì a sperare che qualcuno li salvasse
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