La diagnosi precoce di cancro polmonare acquisisce importanza dall’estrema gravità della malattia, solo in Italia 35.000 morti l’anno.
Ruolo della radiologia
In passato, gli screening basati sulla radiologia tradizionale hanno apportato una limitata riduzione della mortalità. Solo alcuni anni fa si è avverato un notevole passo avanti grazie alla tomografia computerizzata a basse dosi (LDCT). In 33 centri statunitensi (1) sono stati esaminati 53.000 soggetti ad alto rischio e la LDCT ha permesso una riduzione della mortalità del 20% rispetto alla radiologia tradizionale: le diagnosi di cancro polmonare su soggetti ad alto rischio sono state 645/100mila/anno contro 572/100mila/anno; le morti 247/100mila/anno contro 309/100mila/anno.
Un nuovo biomarker tumorale
Nel frattempo si perfezionavano le ricerche iniziate già da parecchi anni sui biomarkers tumorali per ovviare all’alto costo della radiologia , ai suoi potenziali danni e ai falsi positivi; l’attenzione è stata rivolta in particolare a frammenti di RNA circolanti (miRNA) provenienti da cellule tumorali del polmone, studiati con la tecnica Polymerase Chain R.eaction. Nel 2014 Sozzi et Al (2) dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano hanno dimostrato l’importante complementarietà diagnostica con la LDCT fornita da MSC (microRNA signature classifier): un test plasmatico che “ha valore predittivo, diagnostico e prognostico“ e che “può ridurre i falsi positivi della radiologia” così da “aumentare l’efficacia degli screening per il cancro polmonare”.
La validazione del MiR-Test
Del tutto recentemente si sono verificati importanti eventi che hanno portato ad una nuovo visione degli screening per il cancro polmonare: è più che probabile che a breve un altro biomarker, il miR-test (microRNA test), sostituirà negli screening la LDCT; questa verrà eseguita solo in caso di positività del test con notevoli risparmi della spesa e dei potenziali danni per il soggetto. Infatti, C. Schmidt. (3) menzionando la decisione (febbraio 2015) di Medicare e dell’Affordable Care Act (USA) di rimborsare gli screening condotti con la LDCT hanno preconizzato la conseguente sicura espansione degli stessi, ma nello stesso tempo hanno rimarcato i limiti di tale pratica. D. Sheri et Al. (4) dopo un’ampia disamina affidano ai biomarkers il compito di risolvere il problema dei costi e dell’affidabilità degli screening. Proprio in questa ottica si è collocato lo studio dell’Istituto Europeo di Oncologia (Milano) che – anticipato online – sarà pubblicato nel numero di giugno 2015: Montani et Al. (5) su 1115 fumatori abituali hanno controllato il miR-test effettuabile nel siero riscontrando accuratezza del 74,9% (95% CI=72,2%-77,6%), sensibilità nel 77,8% (95% CI= 64,2%-91,4%), specificità nel 74,8% (95% CI=72,5%-77,5%).
Bibliografia
1. National Lung Screening Trial Research Team. Reduced lung-cancer mortality with low-dose computed tomography screening. N Eng J Med 2011, 365,395.
2. G. Sozzi et al. Clinical utility of a plasma-based miRNA signature classifier within computed tomography lung cancer screening: a correlative MILD trial study. J Clin Oncol. March 10, 2014, 32, 8, 768.
3. C. Schmidt. Lung cancer screening poised to expand. J Natl Cancer Inst 2015, 107,4: djv114 doi :10.1093/jnci/djv114.
4. D. Sheri et Al. Leveraging biospecimen resources for discovering or validation of markers for early cancer detection.
J Natl Cancer Inst 2015, 107,4: djv012 doi: 10.1093/jnci/djz012.
5. Montani et Al. MiR-Test: a blood test for lung cancer early detection. J Natl Cancer Inst 2015, Mar 19, 107, 6. pii:djv063. doi:10,1093/jnci/djv063.