Cassa Galeno

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Assistenza sanitaria integrativa: how to (1° parte)

Dopo il documento Il welfare spiegato al medico – L’impegno di Galeno, incentrato sul mondo del welfare, del risparmio e dell’assistenza previdenziale, noi di Cassa Galeno abbiamo deciso di dar vita a Assistenza sanitaria integrativa, un nuovo documento per permette ai medici di
approfondire e acquisire conoscenze e capacità sul mondo dell’assistenza sanitaria integrativa: in cosa consiste, come aderire, quali i costi e molto altro ancora.

Quali sono le forme di assistenza sanitaria integrativa?

Sono sempre più numerosi  i cittadini che scelgono di dotarsi volontariamente di una copertura sanitaria aggiuntiva a quella offerta dal SSN: ecco allora una rapida guida alle principali forme di assistenza sanitaria integrativa

L’allungarsi della vita delle persone e il cambiamento delle loro esigenze ha portato inevitabilmente ad un’evoluzione anche del concetto di salute, intesa oggi non più solo come assenza di malattia, ma piuttosto come un completo stato di benessere psico-fisico.

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano è sempre meno in grado di fornire risposte adeguate alle necessità dei cittadini sia in termini di cure sia in termini di spese e di attesa per l’accesso alle prestazioni, ciò anche in conseguenza dei vincoli finanziari (debito pubblico) che limitano la possibilità di copertura delle spese da parte del sistema pubblico. Accanto a questo fenomeno, si rileva come la sanità incida sull’economia delle famiglie italiane in maniera tutt’altro che marginale. Rispetto agli altri paesi OCSE, infatti, l’Italia si caratterizza per una quota elevata di spesa privata (22% della spesa totale) di cui quasi il 90% è sostenuto direttamente dalle famiglie. La spesa media annua sostenuta direttamente dalle famiglie italiane è pari a circa 1.117 euro, di cui quasi il 44% è rappresentato da farmaci, mentre assistenza specialistica e cure odontoiatriche pesano ciascuna per circa il 19% e l’assistenza agli anziani o disabili per il 5%.

Considerate queste premesse, si può quindi capire perché per i cittadini stia diventando sempre più importante e necessario aderire ad una forma di assistenza sanitaria integrativa, ovvero dotarsi autonomamente e volontariamente di una copertura sanitaria integrativa rispetto a quella offerta dallo Stato. Ciò permette di ottenere prestazioni mediche non sempre fornite dal SSN e di ovviare al problema delle liste di attesa, il tutto a costi contenuti e con la possibilità per i lavoratori dipendenti, in presenza di accordi collettivi, di usufruire del contributo aziendale.
Posto che le prestazioni variano a seconda dei contenuti delle forme di sanità integrativa alla quale si intende aderire, in generale, vengono inclusi interventi chirurgici, visite mediche, cure odontoiatriche, analisi di laboratorio e rimborsi ticket per l’accesso al SSN.
L’assistenza sanitaria integrativa può essere offerta da:

I fondi sanitari

Sono entità no profit, costituti con accordi collettivi, dotati di propri organi di amministrazione (che vedono la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori e delle aziende) e struttura gestionale.
Possono essere rivolti ai dipendenti di un’azienda, di un gruppo, una categoria, così come ai residenti in un determinato territorio. Esistono tuttavia anche fondi sanitari dedicati ad alcune categorie di lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Le società di mutuo soccorso

Queste forme di assistenza sanitaria integrativa non possono applicare criteri di selezione degli iscritti: tutti i soggetti cui l’accordo collettivo è rivolto possono iscriversi al fondo e nessuno può essere escluso in relazione al proprio stato di salute. Possono tuttavia essere previsti limiti di età all’ingresso.
Associazioni nate nell’Ottocento per sopperire alle carenze dello Stato Sociale e aiutare i lavoratori in caso di incidenti sul lavoro, malattia o perdita del posto, le società di muto soccorso sono entità no-profit (dunque senza finalità di lucro), che presentano le medesime caratteristiche dei fondi sanitari, ma che non sono destinati ad una specifica categoria di persone ma aperti all’adesione di tutti.
L’intervento delle società di mutuo soccorso nel campo della sanità integrativa è stato previsto dalla legge 833/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, ed in particolare dall’art. 46, in forza del quale gli enti mutualistici costituiti volontariamente possono erogare prestazioni integrative dell’assistenza sanitaria nazionale.

Le compagnie di assicurazione

Offrono coperture assicurative nelle quali di regola è previsto sia un limite di età all’ingresso sia un’indagine sullo stato di salute dell’aderente attraverso la compilazione di un questionario. Spetterà quindi alla compagnia assicurativa se assicurare o meno il cliente sulla base delle risposte pervenute.
Oltre a porsi come tutela per prestazioni integrative rispetto a quelle già garantite dal Sistema Sanitario Nazionale, tali polizze possono prevedere anche risarcimenti relativi alle perdite finanziarie dell’assicurato derivanti dalla malattia.

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Insonnia: quali trattamenti utilizzare per sconfiggerla?

insonnia

Un disturbo sempre più frequente nella pratica clinica quotidiana

Molti i fattori che la caratterizzano quali insoddisfazione nella quantità e nella qualità del sonno, difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, risvegli frequenti. Recentemente, il Journal of the American Medical Association (JAMA) ha pubblicato uno studio condotto da un team di esperti, Daniel J. Buysse e Charles F. Reynolds, professori del dipartimento di psichiatria dell’Università di Pittsburgh, e John Rush, professore della Duke National University di Singapore, i quali hanno analizzato il fenomeno dell’insonnia e i trattamenti da applicare per sconfiggerla.

Fondamentale è l’anamnesi.

2 tipi di trattamenti

Terapia cognitivo comportamentale

Secondo l’American College of Physicians (ACP) rappresenta il primo step del trattamento dell’insonnia che mette insieme una serie di interventi di tipo cognitivo e comportamentale (educazione, istruzioni per il controllo degli stimoli, restrizione del tempo da trascorrere a letto, training di rilassamento). Questa terapia permette un miglioramento del consolidamento del sonno, rafforzandone la sua regolarità. A beneficiare di questa tipologia di trattamento è il 70-80% dei pazienti che possono alleggerire l’uso di sedativi. Strumento utile per individuare i comportamenti che contribuiscono a rendere persistente questo disturbo, a valutare la gravità dell’insonnia e a controllare gli effetti del trattamento, sono i questionari di autocertificazione e i diari del sonno redatti dal paziente stesso ed, eventualmente, dal partner.

Trattamento farmacologico

Indicato per i pazienti con insonnia acuta (comparsa da meno di tre mesi) o per quelli con forme croniche, in affiancamento alla terapia cognitivo-comportamentale. Questa terapia è consigliabile se usata in un breve periodo e in un processo decisionale condiviso con il paziente.

Per approfondimenti, leggi l’articolo su JAMA