Prof. Marcello Negri
Il 2016 è stato un anno cruciale per quanto attiene la lotta al cancro, in particolare per la definizione dello stato dell’arte e delle strategie future. Si tratta di una “guerra” che risente particolarmente del reddito delle popolazioni, con notevoli differenze da area ad area geoeconomica. Conviene ricordare che nel 2012, il WHO ha contato 14 milioni di nuovi casi di cancro nel mondo con 8 milioni di morti, di cui 5,3 al di sotto dei 70 anni di età; di quest’ultimi 1,9 milioni nei Paesi ad alto-medio reddito, 3,4 in quelli a basso-medio reddito.
Stati Uniti di America
Negli USA il cancro è la seconda causa di morte. L’incidenza della mortalità per tutti i tumori è in continua diminuzione, seguendo una tendenza in atto dall’inizio del terzo millennio, con l’eccezione del cancro del fegato che è in aumento. Si ritiene che nel corso del 2016 le morti per cancro scenderanno a 187/100.000 abitanti.
All’inizio dell’anno il presidente degli Stati Uniti (1) ha lanciato una sfida: debellare il cancro con la medicina di precisione che coinvolgerà almeno un milione di cittadini. Il vice presidente Joe Biden (2) visitando l’Università di Pennsylvania ha affermato: “Noi abbiamo un’opportunità di cambiare in modo radicale il percorso (del cancro)… siamo al punto di flessione”.
Passati i commenti a caldo, appare importante il recente articolo di D. R. Lowy e F. S. Collins (3) che si pongono due domande: “Questa iniziativa è ora necessaria? Come si differenzia da quella intrapresa da Nixon 45 anni fa, guerra al cancro? Il primo quesito ha una maggiore caratura; gli autori rispondono affermando che il momento attuale è più propizio grazie agli straordinari progressi nella conoscenza della genetica del cancro (progetti Genoma umano e Atlante del genoma del cancro): “conoscere quali mutazioni favorenti in modo selettivo un clone sono presenti in un particolare tumore, è spesso più importante che sapere da quale sistema il tumore origina… sebbene ciascun tumore è unico dal punto di vista molecolare, sono impegnati ripetutamente alcuni passaggi chiave… importanti anche le cellule stromali e immunitarie nel microambiente tumorale”. Lowy e Collins citano, inoltre, i nuovi orizzonti dell’informatizzazione con l’immagazzinamento dei “big data”. Infine, richiamano gli enormi progressi dell’immunoterapia, soprattutto riconoscere e aggredire le cellule cancerose, e la terapia basata sulle cellule T modificate con recettori chimerici per antigeni tumorali.
Rispondendo alla seconda domanda, gli autori in pratica formulano una serie di suggerimenti strategici: reperire ulteriori fondi per accelerare il raggiungimento degli obiettivi; costituire un gruppo di esperti di alto livello, che sia di raccordo e stimolo nei confronti del governo, delle agenzie governative e delle istituzioni pubbliche e private; eliminare “le barriere che spesso impediscono la collaborazione e la partecipazione delle informazioni tra i vari gruppi e limitano l’accesso allo stato dell’arte; assicurare l’accesso al programma per tutti i cittadini così come per gli oncologi (i due terzi di quest’ultimi di solito non partecipano ai trials); ispirare una nuova generazione di americani visionari a sfidare i confini delle attuali conoscenze sul cancro”.
Unione Europea
Anche in Europa, il cancro è al secondo posto tra le cause di morte e in progressiva diminuzione (4): la mortalità per cancro è passata – dal 2013 a maggio 2016 – da 266/100.000 abitanti a 265/100.000; in Italia da 258 a 250,6. Tra le cause del miglioramento non si deve sottovalutare il radicamento dei principi della medicina preventiva.
Nel nostro Paese, gli organi più colpiti dal cancro sono, nell’ordine, le mammelle, il colon-retto, la prostata, il polmone (5). Di rilievo le campagne condotte in Italia per la diagnosi precoce del cancro della mammella, della cervice uterina, del colon-retto (5).
Paesi a basso o medio reddito
Quanto su riportato si riferisce ai Paesi ricchi. Ma la parte preminente del mondo è costituita da quelli a basso-medio reddito. Non è un caso che The Lancet – che si caratterizza per l’attenzione ai problemi sociali e l’apertura alla globalizzazione – dedichi spazio alle scelte più opportune che dovrebbero effettuare i Paesi a basso-medio reddito nella lotta al cancro. In queste aree, il cancro è una delle maggiori cause di morte, in crescita per il miglioramento dell’aspettativa di vita e per l’aumento del consumo di tabacco. Si calcola che circa 2/3 dei malati di cancro non riceve un trattamento né una terapia palliativa. Gli autori dello studio, H. Gelband e Coll. (7), suggeriscono di privilegiare “la prevenzione dei cancri legati al consumo di tabacco e dei cancri del fegato e della cervice legati a virus; la diagnosi e il trattamento dell’iniziale cancro della mammella, del cancro cervicale e di selezionati cancri dei bambini; la disponibilità delle cure palliative, compresi gli oppioidi”. Gli autori concludono: “Il costo di questo pacchetto sarebbe un aumento di 20 miliardi l’anno nel mondo, corrispondente al 3% della spesa totale pubblica per la sanità in questi Paesi”.
Bibliografia
- www.whitehouse.gov/precisionmedicine.
- Almanac – University of Pennsylvania. Vice president Joe Biden: beginning cancer “moonshot” at Penn Medicine. January 26, 2016, vol 62, n. 20.
- D R Lowy, F S Collins. Aiming high – Changing the trajectory for cancer. N Engl J Med 2016, 374, 1901.
- ec.europa.eu/eurosta/statistics-explained/idex.php/Causes_of_death_statistix.it.
- Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM). Numeri del cancro in Italia 2014. www.registri-tumori.it/PDF/AIDM2014/1_numeri_del_cancro_2014
- Istituto Superiore di Sanità. Screening oncologici. www.epicentro.iss.it>argomenti.
- H Gelband et Al. Costs, affordability, and feasibility of an essential package of cancer control interventions in low income and middle-income countries. Lancet 2016, 387, 10033, 2133.